Il settore fotovoltaico residenziale in Italia ha registrato una notevole crescita nel corso del 2022, grazie al contributo del Superbonus e della cessione dei crediti. Secondo i dati del Gestore dei servizi energetici (Gse), circa il 66% degli impianti installati nel settore fotovoltaico ha usufruito del Superbonus al 110%, corrispondente a una potenza di 1.117 MW. In particolare, gli impianti che hanno beneficiato del Superbonus rappresentano circa il doppio degli impianti che non ne hanno avuto accesso.
L’andamento positivo del fotovoltaico in Italia nel 2022 si è riflettuto in tutti i principali indicatori, con un aumento del 21% degli impianti fotovoltaici in esercizio e un aumento del 12,5% della produzione annuale, pari a 28,2 TWh. La maggior parte del potenziale installato in Italia si concentra nel settore industriale, ma il settore residenziale rappresenta una fetta significativa del mercato.
La fine della cessione dei crediti e dello sconto in fattura ha rappresentato un duro colpo per il settore residenziale e per le politiche energetiche italiane. Senza alternative efficaci e un confronto costruttivo con gli stakeholder, si è di fatto rallentato il lavoro fatto in oltre dieci anni sulla ristrutturazione edilizia, in un paese che ha uno dei parchi immobiliari tra i più energivori.
In conclusione, il Superbonus e la cessione dei crediti sono stati determinanti nello sviluppo del fotovoltaico residenziale in Italia, ma la fine della cessione dei crediti e dello sconto in fattura rappresenta una sfida per il futuro del settore. Occorre trovare soluzioni alternative per sostenere la transizione energetica e garantire un futuro più sostenibile per il nostro paese.
La sfida tecnologica attuale è quella di migliorare l’efficienza economica nella produzione delle celle fotovoltaiche, al fine di sfruttare al meglio l’energia solare e limitare la superficie occupata.
Ad oggi, le celle fotovoltaiche sono fatte di silicio e basate sulla capacità del materiale di assorbire la luce e convertirla in carica elettrica. Tuttavia, per migliorare il processo, si sta sperimentando una nuova metodologia chiamata TOPCon, che prevede l’inserimento sotto la superficie del silicio di un sottilissimo strato di ossido di silicio. Questa tecnologia promette di aumentare l’efficienza delle celle fotovoltaiche e di ridurre i costi di produzione. Ci sono allo studio anche soluzioni galleggianti che potrebbero sfruttare specchi d’acqua naturali o artificiali. Alcuni ricercatori dell’Università del Michigan stanno studiando come alcuni pannelli fotovoltaici siano in grado di replicare la fotosintesi clorofilliana.
Queste ricerche vanno tutte nella direzione di migliorare i sistemi produttivi e l’efficienza del fotovoltaico ed, in futuro, potrebbe diventare possibile distribuire capillarmente il fotovoltaico nel territorio, senza sottrarre spazio ad altri usi come quello agricolo o paesaggistico.