Spesso i nostri clienti vogliono sapere come conoscere i consumi della propria casa, ma non sanno come fare. In realtà già dal 1998 ogni elettrodomestico in vendita nella Comunità Europea è dotato di una etichetta energetica obbligatoria.
Il solo frigorifero pesa per il 10 -15% sulla bolletta della famiglia media, inoltre lavatrice, lavastoviglie ed altri elettrodomestici ormai ubiquitari in ogni casa, oltre ad avere un consumo di energia elettrica consumano anche acqua, uno dei costi occulti spesso mascherati nelle spese per la casa che dovrebbero essere evidenziate meglio al momento dell’acquisto.
Molti Italiani (dalle statistiche più del 95%) considerano importante l’etichetta energetica sugli elettrodomestici, per ragioni economiche principalmente ma anche ecologiche ed ambientali.
Uno su tre sceglie i propri elettrodomestici anche in base ai consumi indicati sull’etichetta energetica, preferendo quelli di classe superiore (A+ o A+++).
Il problema è spesso che dopo aver scelto…non sa come fare per andare a controllare se il suo acquisto consuma quanto indicato oppure no, se ha fatto un buon acquisto e se usa il frigorifero nelle condizioni ideali per farlo consumare poco.
Inoltre dal 1998 ad adesso anche le tecnologie di produzione e l’attenzione verso l’ambiente hanno fatto notevoli passi in avanti, le etichette e le loro informazioni erano rimaste indietro.
Dal 1 Marzo 2021 per questo entra in vigore il nuovo regolamento europeo sull’etichettatura energetica degli elettrodomestici, si parte con i Frigoriferi, i congelatori, le lavatrici, le lavastoviglie, i monitor, i televisori, ed a seguire (fino a fine anno) anche gli altri elettrodomestici.
E’ naturale del resto che si parta da questi elettrodomestici pensate che sostituire un frigorifero in classe B (con la vecchia classificazione) con uno di classe A+ si configura con un risparmio medio di quasi 90 euro l’anno.
Nella vecchia classificazione una serie di frecce di lunghezza crescente, ognuna di colore diverso illustravano i consumi dell’elettrodomestico: più la freccia è lunga, più l’apparecchio consuma. Ogni freccia, inoltre, era associata a una lettera dell’alfabeto, la quale indicava la classe energetica a cui l’elettrodomestico appartiene (dalla più alla meno efficiente): A+++, A++, A+, A, B, C,D, E, F, G.
Le prime tre classi erano superiori alla A (A+++, A++, A+) e vengono associate agli elettrodomestici più virtuosi: nel caso di un frigo, ad esempio, passando dalla classe A alla A+ si può risparmiare il 30% sui consumi (circa 90 kWh , 16 euro l’anno); mentre un lavastoviglie A+++ permette addirittura un risparmio del 50%.
Le nuove etichette saranno affiancate dalle vecchie a partire dal 1° marzo e fino al 30 novembre 2021 per permettere ai consumatori di adattarsi alle nuove modifiche, mentre dal 1° dicembre 2021 le vecchie classificazioni saranno ufficialmente vietate.
Oltre al taglio delle classi A+, A++, A+++ la nuova normativa prevede anche un irrigidimento dei requisiti di definizione delle classi in modo tale da riportare in maniera più fedele le reali performance del prodotto; la Commissione Europea ha infatti stimato che circa il 10% dei risparmi energetici potenziali venga perso per questa non aderenza tra caratteristiche del prodotto e le caratteristiche riportate in etichetta
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